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jueves, 25 de abril de 2024

Herbert Pagani - Albergo a ore

NON MI VA DI DARE A NESSUNO LA CHIAVE DEL TRE
 
En su octogésimo aniversario natal recordamos al malogrado cantautor hebreo italiano Herbert Pagani (Tripoli, Libia, 25-4-1944 / Palm Beach, Florida, US, 16-8-1988), fallecido prematuramente de leucemia a los 44 años. Con discografía tanto en italiano como en francés, su mayor impacto en Italia lo obtuvo en 1969 con Albergo a ore, adaptación suya en italiano de la canción francesa "Les amants d'un jour" (Claude Delécluse / Michèle Senlis / Marguerite Monnot), un éxito de Edith Piaf en 1956. La misma sería propuesta después por artistas como Gino Paoli, Ornella Vanoni, Milva o Marcella Bella.

Aquí podemos contemplar su sensible interpretación del citado tema (que había tenido problemas con la censura de la puritana Democracia Cristiana por referirse al suicidio de una joven pareja de amantes en un hotel por horas y por mencionar a algún santo) en una emisión de la RAI en 1970.
 
Albergo a ore  (testo)
 
Io lavoro al bar di un albergo a orePorto su il caffè a chi fa l'amoreVanno su e giù coppie tutte ugualiNon le vedo più manco con gli occhiali
 
Ma sono rimasto lì come un cretinoVedendo quei due arrivare un mattinoPuliti, educati, sembravano fintiSembravano proprio due santi dipinti
 
M'han chiesto una stanza, gli ho fatto vedereLa meno schifosa, la numero treE ho messo nel letto i lenzuoli più nuoviPoi come San Pietro gli ho dato le chiaviGli ho dato le chiavi di quel paradisoE ho chiuso la porta sul loro sorriso
 
Io lavoro al bar di un albergo a orePorto su il caffè a chi fa l'amoreVanno su e giù coppie tutte ugualiNon le vedo più manco con gli occhiali
 
Ma sono rimasto lì come un cretinoAprendo la porta in quel grigio mattinoSe n'erano andati in silenzio perfettoLasciando soltanto i due corpi nel letto
 
Lo so che non c'entro, però non è giustoMorire a vent'anni e poi proprio quiMe Ii hanno incartati nei bianchi lenzuoliE l'ultimo viaggio l'han fatto da soliNé fiori né gente, soltanto un furgoneMa là dove stanno, staranno benone
 
Io lavoro al bar di un albergo a orePortò su il caffè a chi fa l'amoreIo sarò un cretino, ma chissà perchéNon mi va di dare a nessuno la chiave del tre
 
 

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